Consigli
L’apparato digestivo è il nostro “secondo cervello” e per questo risente molto di condizioni di stress.
Lo stress interviene in maniera diretta e indiretta sul reflusso gastroesofageo, in quanto causa scompensi a livello ormonale e a livello delle terminazioni nervose.
Il legame diretto fra reflusso e stress è stato evidenziato da alcuni studi: periodi intensi di ansia, agitazione e nervosismo inducono un’attivazione eccessiva dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che controlla le reazioni fisiologiche agli stati emotivi. Questa iperstimolazione aumenta la produzione di succhi gastrici e danneggia la mucosa esofagea, favorendo la risalita del contenuto gastrico.
In maniera indiretta, invece, lo stress è in grado di peggiorare l’alimentazione e ostacolare la qualità del sonno, rallentando la motilità dell’apparato digerente.
Non è solo lo stress a peggiorare la condizione patologica: anche l’ansia gioca un ruolo importante nella predisposizione al reflusso, a causa dell’alterazione dell’apparato digestivo.
L’ansia, infatti, può favorire l’incontinenza dello sfintere esofageo e aumentare la tensione muscolare (in particolare addominale), aumentando di conseguenza la pressione sullo stomaco e spingendo il contenuto gastrico verso l’alto.
È quindi fondamentale cercare di ridurre e gestire lo stress e l’ansia quotidiani con la meditazione, lo yoga e la respirazione, cercando di prendersi del tempo per sé stessi e per svolgere attività rilassanti.